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Dario Wolf - "Gli amici"

Sempre sul tema "Montagna e morte" come non pubblicare questa sua opera.

Pino Prati(1902-1927) valoroso alpinista trentino, autore della prima guida del Brenta del 1926, studente del politecnico di Torino, perito con Giuseppe Bianchi nel 1927 sulla via Preuss del Campanile Basso di Brenta. “Alcuni mesi prima della sua scomparsa Pino Prati si era incontrato con Dario Wolf. Essi erano vecchi amici. Dario Wolf era un artista originalissimo che aveva delle conoscenze esoteriche le quali aprivano le porte alle sue migliori ispirazioni. Per tali sue conoscenze e per la sua natura di artista autentico, egli doveva aver percepito la crisi interiore di Pino Prati. Pertanto egli propose a Pino Prati di rappresentarlo in un quadro. Ho qui vicino una fotografia del quadro. L’intera tragedia è rappresentata in una sintesi che è straordinariamente espressiva. La testa di Pino Prati occupa oltre metà del quadro. La parte inferiore della sua guancia sinistra è lievemente appoggiata ad un nudo cranio le cui occhiaie vuote emergono appena nell’angolo destro del quadro. Al disopra del cranio lungo il lato destro si profila il Campanile Basso di Brenta, proprio dove è avvenuta la tragedia. Il titolo del quadro è “Gli amici”! Mesi prima che avvenga, Dario Wolf ha rappresentato la tragedia con artistica precisione, cioè sentita, identificata e localizzata come fosse una realtà cosmica o Karmica assoluta. Sarebbe oltremodo banale parlare di coincidenza. Non si può non pensare qui alla premeditazione della morte come premeditazione della libertà, secondo il pensiero di Montaigne. Ma questa premeditazione della libertà non ha significato politico, poiché nella mente di Pino Prati la politica non aveva quasi nessun posto. Si trattava di liberazione in senso spirituale. Molti alpinisti hanno nel loro inconscio tale bisogno di liberazione spirituale, anche se non lo sanno. Ed anche se non intendono cosa voleva dire San Matteo quando avvertiva che “ardua è la via che conduce alla vita e pochi la trovano”. Che è un discorso molto alpinistico, anche alla prima impressione. Assieme al quadro “Gli amici” con Pino Prati, ho pure altri lavori di Dario Wolf, tra cui un magnifico Buddho Avalokhita e l’ex libris della biblioteca di Pino Prati in cui è raffigurato esotericamente il mistero della montagna.” Pag. 88 di Domenico Rudatis “Liberazione. Avventure e misteri nelle montagne incantate” Ed. Nuovi Sentieri, 1985 Bologna

“L’ambiente, gli ideali ed il momento storico si congiungono in Pino Prati: l’alpinismo entra in una nuova fase, la montagna diventa per molti luogo di riscatto e di esaltazione, il Campanile Basso rappresenta il punto cardine ove la “disgrazia” e il “sacrificio eroico” giungono con freddo tempismo per eternare un alpinista e la “sua” vetta. I concetti fin qui esposti prenderanno addirittura forma visiva grazie all’opera grafica di Dario Wolf. Egli fu legato a Pino Prati da un’amicizia di lunga data, tanto che quest’ultimo posa anche come modello per l’amico pittore (nella grande tela “I Titani”); li unisce un identico sentire nei confronti della montagna che Wolf trasforma in visioni paurose e cariche di mistero… L’opera pregevole di Dario Wolf risulta attenta e sensibile al fascino della montagna. Anche lui rivolge una particolare attenzione al Campanile Basso: nell’acquaforte dal titolo “Il mito della montagna” (1927) e nelle tavole che accompagnano il volume “A convegno sul Brenta” il Campanile Basso e le torri del Gruppo sono raffigurate non come banali ornamenti, ma come catalizzatori di profondi significati mistici.” Pag. 151 di “Ricordi Alpini” di Pino Prati, a cura di Claudio Ambrosi, Ed. Società degli Alpinisti Tridentini. Biblioteca della montagna – SAT, Trento 2006 In copertina: particolare dell’acquaforte “Gli Amici” http://www.sat.tn.it/Home/

Commento stupendo trovato sul sito della Galleria d'Arte Thule

Galleria Arte Thule è un progetto nato nel 2007 a cura dell’Associazione Thule Italia.